mercoledì 29 maggio 2013

Fascismo e tecnologia

E' noto che tutti i regimi totalitari europei del secolo scorso, dopo aver preso il potere, si concentrarono nel controllo delle masse servendosi non solo della coercizione fisica, ma anche e soprattutto dei potenti mezzi di comunicazione che l'epoca aveva messo loro a disposizione. Questa scelta pare abbastanza logica: utilizzando una martellante propaganda i regimi potevano penetrare in ogni aspetto della vita dei cittadini come mai era stato fatto prima. Fu per questo motivo che la Germania nazista istituì per prima il Ministero della Propaganda, affidato a Goebbles, e che Mussolini fondò nel 1937 il Minculpop(Ministero della cultura popolare).
Oggi dedicherò quindi questo post al regime che più è vicino all'Italia, il Fascismo.

La-cinematografiapiuforte_800x600.jpg (800×482)Nel 1924, grazie ai provvedimenti di Costanzo Ciano, ministro delle poste di Mussolini, nacque l'Unione Radiofonica Italiana (URI), istituto che sarebbe poi divenuto l'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR) nel 1928. Può sembrare paradossale, ma nella patria di Guglielmo Marconi(Il link porta al brevetto più vecchio che sono riuscito a rintracciare riguardo agli apparecchi radiofonici) la radio cominciò a diffondersi soprattutto a causa dei provvedimenti fascisti.
Sempre nel 1924 venne fondato l'Istituto Luce, adibito alla diffusione della cinematografia, che come recita l'immagine posta presso la sede dell'Istituto, era considerata 'l'arma più forte'. Ecco un filmato contenuto nell'archivio dell'Istituto e che mostra l'inaugurazione di Cinecittà, avvenuta nel 1937. E' interessante porre attenzione al tono propagandistico del giornalista mentre esalta le qualità tecniche della nuova struttura.
Lacasadel_peccato.jpg (935×664)Sempre riguardo al cinema va sottolineato un aspetto importante che contraddistinse il cinema italiano dell'epoca. Mentre in Germania il Nazismo si proponeva di realizzare esclusivamente film di propaganda, il regime fascista, benché imponesse la trasmissione di  cinegiornali prima di ogni proiezione, fu più permissivo e permise la realizzazione di pellicole in cui la ideologia era attenuata. Un esempio famoso è costituito dal cosiddetto cinema 'dei telefoni bianchi' che si diffuse fra il 1936 e il 1943. Caratterizzato da protagonisti appartenenti al ceto medio e dalla presenza di questi telefoni bianchi che rappresentavano insieme ad altri oggetti di arredamento un benessere che si andava, almeno apparentemente, diffondendo in tutta la Penisola, questo cinema ebbe prevalentemente un'impostazione da commedia romantica.

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